Cerca nel blog

lunedì 30 settembre 2019

WALTER HEISE E GLI OCCHIALI CADORINI IN SCANDINAVIA





     Un personaggio indimenticabile nella storia dell'occhialeria cadorina fu un tedesco che si chiamava Walter Heise di Kiel.

     Un giorno, verso il 1955, Heise si trovò a passare per Eberbach, cittadina tedesca vicino a Heidelberg. Proveniva dal Brasile, dove aveva tentato con scarsa fortuna di mettere su una fabbrica di occhiali. Era in condizioni economiche precarie e cercava una rappresentanza di qualche occhialeria italiana. A Eberbach entrò in una gelateria di proprietà di Olinto Dall'Asta “Bàtol”, nato a Venas nel 1917, il quale gli disse che al suo paese, Venas, c'erano due fabbriche, la Metalflex e la Idos. Una produceva occhiali in metallo e l'altra in celluloide e quindi poteva rappresentare tutte e due, come in effetti si verificò. Lavorò per molti anni per entrambe le ditte, portando molti buoni clienti in Cadore, quasi esclusivamente dalla Scandinavia.

     Walter Heise era un uomo di grande prestanza fisica; era stato nazionale della squadra tedesca di calcio[1]. Si sposò varie volte, la prima moglie era una tedesca nata in Libano che durante la guerra teneva una trasmissione radio denominata "Die arabische Stimme" [La voce araba] che propagandava tra l'altro i sermoni del Gran Muftì di Gerusalemme. Heise parlava, oltre al tedesco, l’italiano, il francese, l'inglese e il portoghese. I brindisi li declamava in portoghese, dicendo: “às nossas boas qualidades, que não são poucas, mas muitas!” [alle nostre buone qualità, che non sono poche, ma molte].

     Era un grande bevitore, nella pensione dove alloggiava quando era di passaggio a Venas ricordano ancora che alla sera ordinava una bottiglia di Stock 84, che alla mattina era vuota.

     Un giorno prese il trenino (linea Calalzo-Cortina-Dobbiaco chiusa nel 1962/64) a Venas diretto in Germania. Seduta accanto a lui c'era una giovane di Cibiana che andava in Germania per lavoro. Quando il treno sobbalzava in curva, Heise, ancora malfermo per lo Stock 84, schiacciava la giovane seduta al suo fianco sul piccolo sedile di legno del trenino, tant'è che questa protestava dicendo: “Comodo, sior!”

     Alla fine passò a lavorare, come altri rappresentanti di ditte cadorine, per la Luxottica. Non senza uno strascico polemico con un industriale cadorino che lo aveva imbrogliato e a cui destinò una delle peggiori invettive tedesche: SCHWEINEHUND!




Giancarlo Soravia

Venas di Cadore, 1° agosto 2019



NOTE


[1] Questo sito tedesco è l’unico dove ho trovato citato Walter Heise come calciatore della nazionale:

https://www.arbeiterfussball.de/historisches/kreise-bezirke/2-kreis/

“….Mit dem Halblinken Walter Heise kam beim „Russenspiel“ Deutschland – Sowjetunion (1:4) am 10. Juli 1927 in Hamburg auch ein Magdeburger zu Länderspielehren, der mit Behne auf dem linken Flügel eingespielt war, wovon Bundesspielwart Riedel sich eine bessere Wirkung versprach….”

(….”Assieme al mezzo sinistro Walter Heise arrivò alla “Partita dei russi” Germania - Unione Sovietica (1:4) il 10 luglio 1927 ad Amburgo anche un Magdeburghese all'onore di una partita internazionale, che fu giocata con Behne sulla fascia sinistra, e in cui il giocatore Riedel assicurò un effetto migliore….”)

NUOVO BLOG DI GIANCARLO SORAVIA

Gentili lettori ,    sono lieto di annunciare l’apertura del mio nuovo Blog intitolato:   “Raccolta Articoli di Giancarlo Soravia sulla Dife...