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venerdì 15 settembre 2017

IL CADORE NELL'ALBERO GENEALOGICO DI ROBERTO PICCIOLI IN UN ARTICOLO DI WALTER MUSIZZA




Sull' Amico del Popolo del 14 settembre 2017 - N. 36, nella rubrica CULTURA & SPETTACOLI lo scrittore e giornalista Walter Musizza ha pubblicato il seguente articolo/intervista a Roberto Piccioli, curatore del monumentale sito degli alberi genealogici di Valle, Venas, Cibiana, Nebbiù, Tai, Pozzale, Sottocastello e Pieve di Cadore. Poi anche Calalzo e Vodo. Tale sito rappresenta una fonte preziosa non solo per i cadorini ma anche per gli studiosi e per gli appassionati di storia cadorina.



STORIA

L'albero genealogico del Cadore

Il sito di Roberto Piccioli fornisce notizie sulla vita di oltre 111mila persone

    Un lavoro imponente, divenuto col passare del tempo un vero e proprio albero genealogico, dapprima limitato a due paesi abbastanza lontani tra loro, ovvero Valle di Cadore e Mondolfo, in provincia di Pesaro e Urbino, poi allargatosi ad altri paesi vicini. Per alcuni di questi l'opera si è già conclusa, per altri l'autore sta lavorando ancora, come Venas, Nebbiù, Tai, Pozzale, Sottocastello e la stessa Pieve in Cadore, San Costanzo e Stacciola nelle Marche. Basti pensare che siffatto studio conta oggi oltre 111mila persone, tutte legate tra loro, il che lo rende probabilmente l'albero genealogico più grande del mondo. Tra tutti questi «parenti» ci sono tantissime persone comuni ma anche un papa, cardinali, diversi vescovi e pure ladri e assassini, cui è stata negata la sepoltura in terra consacrata. Oggi ogni abitante dei luoghi suddetti può trovare i propri antenati, verificare se la propria famiglia è originaria del luogo, stabilire i legami di parentela con le altre famiglie del proprio paese. E per di più tutto consultabile gratuitamente sul sito http://www.piccioli.com/genealogia/, in cui la navigazione è tanto facile quanto appassionante. Il merito di quest'autentica impresa al servizio del passato e del presente di importanti comunità, è di Roberto Piccioli, di origine marchigiana. Nato nel 1945 a Fano, dove è stato apprezzato medico diabetologo, da anni in pensione, ha sposato nel 1970 Marzia Agnoli, nata da Lino Agnoli (1897-1968), medico condotto di Valle. Ha tre figli, Federico, Massimiliano e Rodolfo, e due nipoti. Per questo lavoro di ricerca ha ricevuto a Mondolfo nel 2006 il Premio Archeoclub d'Italia, e a San Costanzo nel 2016 la «Benemerenza Civica». Lo abbiamo intervistato pochi giorni fa.
    -Dottor Piccioli, forse qualcuno resta sorpreso di questa sua passione per la storia e soprattutto di un legame così forte con il Cadore...
    Tra medicina e storia i rapporti sono sempre stretti, poiché per entrambe valgono criteri di scientificità o almeno di probabilità. Una passione la mia che coniuga l'indagine sull'uomo come essere vivente e come essere sociale e che ho ereditato probabilmente da mio padre, medico anche lui, e da mio nonno, che è stato Questore di Milano. Il legame con il Cadore si spiega facilmente: ho sposato 47 anni fa una splendida cadorina e quindi i miei figli hanno per metà sangue cadorino.
    -E Mondolfo come entra in questa ricerca?
    Mondolfo è il punto di partenza di tutta la ricerca in quanto paese natale dei miei quattro nonni.
    -Davanti a un sito così ricco, si stenta a credere che sia il merito di una sola persona...
    In effetti il lavoro di ricerca è tutto esclusivamente mio ed è frutto di oltre 30 anni di passione, ma è stato passibile grazie alla disponibilità di molte persone, soprattutto parroci, che mi hanno permesso di consultare i loro archivi. Sento il dovere di ringraziarli tutti e ne cito soltanto due: l'allora parroco di Mondolfo don Mauro Baldetti e l'allora parroco di Valle di Cadore don Virginio De Martin. Un ringraziamento va poi agli impiegati dello Stato Civile di vari Comuni e anche a mio figlio Massimiliano, che, con perizia e pazienza esemplari, ha curato tutta la parte informatica. 
 
    -Immaginiamo che non saranno mancati problemi in un lavoro così complesso.
    In questa lunga ricerca, iniziata nel 1984, ho alternato momenti di entusiasmo ad altri di sconforto, a seconda delle difficoltà incontrate nella spesso difficilissima ricostruzione del filo genealogico, ma non è mai venuta meno la passione. Leggendo gli atti di battesimo, di matrimonio o di morte di tante persone, spesso di secoli fa, mi ha colto una sorta di strana commozione, quasi fossi non solo contemporaneo di questi antenati, ma addirittura compartecipe dei loro sentimenti.
    -Ha avuto problemi nella collazione e interpretazione delle fonti?
    Certamente! Occorre considerare che i libri da consultare partono dalla seconda metà del '500, molti sono scritti in latino, la grafia dei parroci è talvolta quasi illeggibile. Spesso il tempo, l'umidità, la noncuranza hanno deteriorato le pagine rendendo la lettura un'impresa veramente ardua, senza considerare che gli stessi cognomi sono cambiati nei secoli: per fare esempi cadorini, Giacchetti era Iacheto, Agnoli era D'Agnol e così via.
    -La navigazione all'interno del sito è alla portata di tutti?
    Muoversi tra i vari links è facile: basta scrivere nome e cognome della persona che si cerca nella fmestrina presente in ogni pagina e cliccare sulla freccetta. Oppure andando, per esempio, su Lista Famiglie, si può accedere all'ordine alfabetico e reperire i nomi del marito e della moglie di tutti i matrimoni celebrati, nonché dei figli nati, con i loro dati anagrafici e talvolta con le foto stesse dei loro volti, o della chiesa in cui fu celebrato il matrimonio. Si può consultare inoltre una tabella dei discendenti, una scala temporale, un grafico delle relazioni, un grafico degli antenati, una lista delle persone e una gerarchia dei luoghi. C'è già chi si sta appropriando delle mie ricerche.
    -Abbiamo notato che è stata molto apprezzata soprattutto una lista degli anniversari.
    Sì, ha avuto già più di 150mila visitatori e permette di scegliere un giorno, un mese o un anno e ritrovare i nomi e le generalità delle persone che in quella data sono nate e morte o si sono sposate.
    -Un esempio?
    Cliccando su 23 dicembre apprendiamo che in tale data a Valle è nata una Domenica Agnoli nel 1723 e una Maria Francesca Agnoli nel 1798, oppure che Antonio Da Corte ha sposato Orsola Del Favero nel 1697 o Livio Natale Da Vià D'Olivo ha sposato Antonia Felicita Chiamulera nel 1907.
    -Una collaborazione per eventuali correzioni o integrazioni può venire dagli stessi utenti?
    È quello che spero e chiedo. Chi trovasse errori od avesse date o dati da aggiungere, è pregato di segnalarli al mio indirizzo e-mail roberto@piccioli.com
    -Nella Home del sito Lei dedica questo lavoro alla memoria dei suoi genitori e dei suoi nonni.
    Sì, certamente, ma anche a tutti coloro che ci hanno preceduto e dai quali abbiamo ereditato non solo la calvizie o il colore degli occhi, ma tutto quel mosaico genetico che rende ognuno di noi, nel bene e nel male, un essere unico e irripetibile. Si pensi che solo all'interno della mia famiglia sono riuscito a risalire alle generalità dei miei 4 nonni e di 8 bisnonni, ma anche di 16 trisavoli, 32 quadrisavoli, 64 quintisavoli e 128 sestisavoli, e via dicendo, il che significa che ognuno di noi, solo nelle ultime 7 generazioni, si porta dentro i geni, mischiati dalla sorte, di oltre 500 persone.

Walter Musizza


P.S.

Ripeto il link del sito di Roberto Piccioli:

http://www.piccioli.com/genealogia/

e quello della sua casella e-mail:

roberto@piccioli.com



SCHERMATA DEL SITO “GENEALOGIA” DI ROBERTO PICCIOLI:





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