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giovedì 16 febbraio 2017

L'EMIGRAZIONE DEI GELATIERI DA VENAS IN UN ARTICOLO DI LUIGI TOSCANI DEL MORO (1913-2002) - PERIODO PRESO IN CONSIDERAZIONE: 1848 - 1939






             
1932 - ADALBERTO SORAVIA "CAPOTO" (padre dello scrivente)
  A BRNO CON IL PERSONALE
DAVANTI ALLA GELATERIA DEL COGNATO GIUSEPPE OLIVO
Estratto dell'articolo di Luigi Toscani Del Moro pubblicato nel libro "La Storia del Gelato" di Donata Panciera, Paolo Lazzarin e Tarcisio Caltran - Edizioni CIERRE Verona - 1999 - Ho ottenuto il consenso alla pubblicazione dal figlio di Luigi, Arch. Fabrizio Toscani, che ringrazio.

[Tra parentesi quadre sono inserite piccole correzioni a seguito segnalazioni]

«La posizione geografica di Venas, il continuo frazionamento delle proprietà fondiarie e l'aumento della popolazione, diedero gradualmente l'avvio all'emigrazione. Nel Seicento gli abitanti di Venas erano 200, divisi in quaranta nuclei familiari; ogni famiglia aveva dunque proprietà abbastanza grandi e poteva contare sul commercio di legname a Venezia, che all'epoca era molto fiorente. L'emigrazione, allora, non aveva ragione di esistere. All'inizio del Novecento la popolazione aveva superato il migliaio di anime e i frazionamenti delle proprietà continuavano. Ai giorni nostri tali proprietà sono ridotte a fazzoletti privi di reddito, sparsi qua e là sul territorio. In paese, attualmente, quasi ogni famiglia ha la sua piccola o grande gelateria mentre due occhialerie danno lavoro a chi è rimasto in paese. Cerchiamo di fare una sommaria cronistoria dell'emigrazione da Venas.  

1848 Valentino Olivo Falia, di Suppiane, si reca a Belgrado nella speranza di trovare un lavoro. Ha la fortuna di incontrare un siciliano che conosce l'arte dì fare il gelato e insieme danno vita a questa attività.

1868 Battista Olivo Falia e Giobatta Toscani partono a piedi per Monaco di Baviera (l'Olivo addirittura con una carriola carica delle sue povere cose), e iniziano a vendere gelato con i carretti. I "gusti" di gelato che preparano dipende da quanto riescono a trovare sul mercato: che in primavera sono limone, cioccolato e vaniglia; durante l'estate anche fragola, lampone e altri frutti.

1861 De Bernardo Cesare de Nicolò si reca a Brno, Slovacchia, e apre una pasticceria.

1872 Pietro Gei Manera a Mainz, Germania, organizza 25 carretti che girano per la città.

1875 Vittorio Toscani Toscanuto, a soli 13 anni, è a Coblenza, Germania, a fare il garzone di bottega; qualche anno dopo vende il gelato per conto proprio.

1882 Giuseppe Soravia d'Ambrosin è a Marburg, Germania, dove, finita la stagione del gelato, vende le caldarroste.

1885 Valentino Dall'Asta dal Bus apre a Belgrado, Serbia, una pasticceria in cui vende anche gelato.

1886 I fratelli Battista, Francesco e Luigi Olivo Saverio vendono sorbetti a Francoforte sul Meno, Germania. Angelo Soravia [Capoto] è a Darmstadt, Germania. Arriva ad avere 26 carretti. Vittorio Toscani Scarpita va ad Augsburg, Germania; alla fine secolo cede l'azienda al genero Bortolo Colle, che subito dopo si trasferisce a Strasburgo, Francia.  

1889 Giovanni Toscani del Moro è a Monaco, Germania, con due operai di Cibiana che lo aiutano anche nella stagione delle castagne. Nel 1890 i suoi tre figli più grandi vendono gelato con i carretti ad Amburgo, Germania; nel 1897 i tre fratelli si dividono: Ignazio, va a Osnabrück, Nicolò a Bünde, Giuseppe a Guestrow, sempre in Germania.

1890 Angelo Toscani de Checa è a Hirschberg, Germania, con la famiglia. Giuseppe Soravia e Federico Capoto vanno a vendere gelato rispettivamente a Bremen e a Bremerhaven, Germania. Giobatta Toscani dei Toscane è a Giessen, Germania.

1891 Soravia Giuseppe della Riva (il vecchio) è a Colonia, Germania.

1899 Angelo Soravia Marsina vende gelato a Breslavia, Polonia. Agli inizi del secolo apparvero le prime fragole confezionate in scatola, il che permetteva di preparare il gelato di fragola in ogni stagione. Ma la conservazione faceva perdere colore ai frutti, così che alcuni ricorrevano a un colorante rosso. Qualche volta capitava di usarne troppo, e allora il gelato diventava color porpora. Lo stesso capitava con la vaniglia: se c'erano poche uova si usava un po' di colorante giallo.

1901 (?) I fratelli Antonio e Mariano Toscani sono a Neukirchen, nella Saar.

1910 Costantino Soravia Capoto della Tela è a Chemnitz, Germania (sotto la dominazione staliniana fu chiamata Karl Marx Stadt). Allo scoppio della Prima guerra mondiale i gelatieri furono costretti a rientrare. I pochi che vollero rimanere furono reclutati e inviati al lavoro coatto.

1919 Giuseppe Gei De Polone si trasferisce con la famiglia a Cernobbio (Como) e apre la gelateria in un chiosco. L'insegna diceva: Gelateria elettrica. Subentrarono poi i fratelli Soravia Camerier, e nel 1939 i Soravia d'Incol, che conservarono l'insegna. Oggi è diventata una moderna gelateria. Angelo Toscani del Moro ricomincia con il carretto a Osnabrück, Germania. Con un po' di dollari che era riuscito a mettere da parte riesce a superare il periodo dell'inflazione (un biglietto del tram costava 19 miliardi!) e nel 1920 acquista una casetta in centro, con la gelateria a pianterreno.  

1920 Sisto e Agostino Toscani vendono latticini e gelati a Como, Giobatta ed Eugenio Gei Pastro [in Polonia, e nel dopoguerra] a Legnano (Milano). Eugenio nel 1936 si trasferisce a Olmütz (Olomouc), Slovacchia.  

1921 Angelo Soravia d'Incol apre una gelateria a Venezia; in seguito ne apre una seconda a Hindenburg, Germania.

1923 I fratelli Giobatta e Celso De Bernardo sono a Belfort, Francia. Oltre al gelato vendono anche castagne. Il terzo fratello, Angelo, è a Bourg en Bresse, sempre in Francia.

1924 [anzi, 1928] Agostino Toscani de Sisto e Alessandro Toscani Boneto aprono una gelateria a Danzica (Germania, allora tutelata dalle Nazioni Unite) e una a Gniezno, Polonia.  

1925 Federico Dall'Asta dal Piol, comincia a fare gelato ad Hannover.

1926 Giuseppe Olivo è a Brno, Slovacchia.

1928 Luigi Olivo, in società con Amedeo Chiamulera, di Valle di Cadore, apre una gelateria a Cracovia, Polonia. In seguito, il Chiamulera si ritira e l'Olivo sempre a Cracovia, apre sette gelaterie. Arturo Toscani, in società con Arturo Serafin di Zoldo, è a Vienna, Austria, con una gelateria che viene gestita dal Serafin e dalla moglie. Liberale Dall'Asta Biencio è a Poznan, Polonia.

1928-30 A Monaco di Baviera, Angelo Soravia della Rotonda, Giuseppe Dall'Asta Lessio e Raimondo Giavi aprono la gelateria "Eis-Palast", che diventa molto rinomata: viene distrutta in seguito dai bombardamenti: Giavi apre poi, sempre a Monaco, [varie] gelaterie ["Eis-Venezia"].

1929 A Katowice, Polonia, apre una gelateria Umberto Dall'Asta Brico. Giovanni Soravia e Marco de la Tela, vendono gelato a Chemnitz, Germania.

1930-33 I fratelli Antonio Soravia e Adalberto Capoto si spostano nell'est dell'Ungheria, a Debrecen; in seguito si trasferiscono a Dresda, Germania.

1930 Giobatta Dall'Asta Lessio (Tita Pizzo) è a Varsavia, Polonia. Umberto De Bernardo con la famiglia va a Beuthen, allora Germania ora Polonia, dove vende gelato fino all'arrivo dei sovietici, quando deve abbandonare tutto e rientrare in Italia.  

1931 Giacomo Soravia d'Incol è a Jarnawitz. Polonia.

1932 Giovanni Toscani Scarpita si spinge negli Stati Baltici, a Vilnius, Lituania. 

1933 Egidio De Bernardo va a Rabka, Polonia.

1934 Olivo Giovanni Falia, discendente di quel Valentino che fu il primo gelatiere di Venas nel 1848, è a Leida, Olanda: rientra in Italia per il conflitto ma poi ritorna. Oggi l'azienda è condotta dai suoi figli. I fratelli Toscani dei Colli sono a Varsavia, Polonia, in seguito aprono l'attività a Chemnitz, Germania.

1936 Angelo Toscani, in società con Pietro De March, apre un negozio a Riga, Lettonia. Isidoro Soravia D'Incol è a Kaunas, Lituania. Giovanni, il figlio d Isidoro, racconta che appena iniziato il conflitto mondiale, il padre, visto passare davanti alla sua gelateria un carro armato russo, si levò la giacca bianca, corse in banca a prelevare í risparmi e con il primo treno partì per l'Italia, lasciando il negozio con le sorbettiere ancora piene di gelato. Giovanni Toscani Mula è a Tallinn, Russia; si trasferisce poi in Germania, a Offenbach e, dopo la guerra, a Bonn.

1939 Arturo Toscani in società con Umberto Toscani dei Colli e Giobatta Dall'Asta (Tita Pizzo) aprono una gelateria a Belgrado, Serbia.

[fine della cronologia]

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Gigi Toscani

Nota [originale del libro La Storia del Gelato]
Luigi Toscani del Moro è nato nel 1913 a Venas di Cadore. Dopo aver fatto dal 1932 al '36 il gelatiere in Polonia, lavorò a Torino come baritono lirico all'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche e lì rimase fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel '52 andò con la moglie a fare il gelatiere a Osnabrück, nella Bassa Sassonia, dove lo zio Ignazio si trovava dal 1897. In seguito ha aperto due sue gelaterie. Nel 1985 è rientrato definitivamente a Venas. Per lungo tempo si è assunto il compito non facile di raccogliere le memorie degli abitanti di Venas di Cadore e ne è uscita una ricostruzione storica accurata e affidabile, pur se alcune informazioni sono difficili da verificare, come sempre avviene quando i ricordi si tramandano oralmente di generazione in generazione.

Una breve biografia di TOSCANI LUIGI "SCARPITA" O "DEL MORO" (Venas, 1913-2002) è anche sul Glossario Italiano-Dialetto di Venas, alla lettera T:
http://archivioladin-venas.blogspot.it/2007/09/glossario-italiano-ladino-venas-t-u-v-z_01.html


L’articolo è stato originariamente pubblicato sul sito sopra citato alla voce EMIGRAZIONE, al seguente link:
http://archivioladin-venas.blogspot.it/2007/09/glossario-italiano-ladino-e-f.html

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