Cerca nel blog

venerdì 19 luglio 2019

ANTICA GELATERIA CADORINA ACQUISITA DAL FREILICHTMUSEUM DI KOMMERN (NORDRHEIN-WESTFALEN)




Non capita tutti i giorni di sentire che un museo abbia acquisito una gelateria. Questo è successo nel 2010 quando il Freilichtmuseum (Museo all’aperto) di Kommern acquistò tutti gli arredamenti e gli infissi della gelateria Dall’Asta di Kessenich (Distretto di Bonn) in Germania.

I musei all’aperto sono un'istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Sono aperti al pubblico e compiono ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell'umanità e del suo ambiente; le acquisiscono, le conservano, le comunicano e, soprattutto, le espongono a fini di studio, educazione e diletto. [da Wikipedia]

In particolare il Museo all’aperto di Kommern con i suoi 100 ettari di superficie è uno dei più grandi d’Europa.
Qui c’è la relativa voce di Wikipedia (in tedesco, non esiste in italiano):


Il Giornale “General-Anzeiger” di Bonn diede dettagliata notizia dell'acquisizione con un suo bel articolo a firma Rolf Kleinfeld del 26/11/2010 che qui presento, debitamente tradotto in italiano.

Ringrazio gli ex-proprietari della gelateria Giancarlo e Laura Dall’Asta di Venas che mi hanno dato le informazioni necessarie.

Venas di Cadore, 22 luglio 2019

Giancarlo Soravia



Bonn

Arrivederci - im Museum

La piccola gelateria sulla Burbacher Straße 173, chiusa ai primi di ottobre dopo 43 anni, è indimenticabile. E ora sarà immortale: arriva al “Freilichtmuseum” di Kommern. 
Rolf Kleinfeld

26.11.2010
Kessenich. La piccola gelateria sulla Burbacher Straße 173, chiusa ai primi di ottobre [2010] dopo 43 anni, è indimenticabile. E ora sarà immortale: arriva al “Freilichtmuseum” di Kommern.

"Siamo orgogliosi di essere riusciti a conservare questo pezzo di Kessenich", ha dichiarato giovedì il direttore del museo Josef Mangold, raggiante di gioia. Laura e Giancarlo Dall'Asta avevano riaperto la loro gelateria per l'occasione, rimettendo in funzione la macchina del caffè e preparando le baguette.

Il museo non si è limitato solo a rilevare l'antiquato bancone, i tavoli e le sedie, ma anche le coppette di vetro, la macchina da gelato, la pressa per gli “Spaghetti-Eis” e le spatole di legno che l'abile falegname Giancarlo aveva costruito egli stesso.

Anche il ventilatore nell'angolo posteriore del caffè, la porta d'ingresso e la vetrina con le tapparelle di plastica gialla saranno ricostruite a Kommern. La decisione è stata presa quando hanno letto della chiusura dell'iconica gelateria dal giornale, ma l'idea di base era già stata concepita cinque anni prima.

"La cosa interessante di questa gelateria è la sua normalità, basata sugli anni '60", afferma Michael Faber, responsabile dell'organizzazione del museo. Le gelaterie, come le conosciamo oggi, con la loro varietà di coppette, erano allora un'eccezione. Così, il piccolo negozio dei Dall'Asta è diventato una cosa non di tutti i giorni. "E con ciò ha raggiunto la perfezione da museo." Bancone e infissi furono cambiati solo in modo insignificante nel tempo, "cosa per noi assolutamente geniale", e anche per la gente del museo.

A Kommern, la gelateria si trova ora nelle vicinanze di una fattoria, che fu presa nella Wolterstraße 52 anni fa e che fu uno dei primi pezzi del museo. E a Kommern si ha il desiderio di essere ancor più Kessenich, ha aggiunto Mangold: "Anche il panificio Pesch fu per noi un pezzo gratificante." Questa azienda a conduzione familiare esisteva dal 1893. "Ma dovremmo avere tutta la strada di Kessenich", dice Mangold.

Laura e Giancarlo hanno raccontato che a Kessenich non avevano altro che lavoro. "Ogni giorno dalle 8 alle 22 eravamo nella gelateria, sette giorni su sette, da marzo a fine settembre", ha dichiarato Giancarlo. Poi si tornava nelle Dolomiti, nelle "valli dei gelatieri", nel nord arido e povero del Veneto. Questo facevano i Dall'Asta come tanti altri "Gelatieri", puri "migranti stagionali".

Tuttavia rispetto a Bonn [dove ce n'erano 40] a Kessenich potevano offrire “solo” 17 varietà di gelato. Di più non ce ne stavano nelle sorbettiere.
A proposito, si apprende che i kessenichesi devono la loro gelateria a una coincidenza. Quando Giancarlo faceva il servizio militare, dopo quattro settimane di caserma volle ancora una volta tornare a casa a Venas di Cadore, e un commilitone gli diede un buon consiglio: doveva simulare un'ipertensione.

Per realizzare ciò, Giancarlo bevve una fiaschetta, ma il medico sentì la puzza. E così finì la sua carriera di sottufficiale e un buon stipendio. E per arrivare alla conclusione, Giancarlo decise di andare a Kessenich nel 1978 e di lavorare nella gelateria per un breve periodo. La sua futura moglie, Laura, che già era venuta da Bonn dodici anni prima, vendeva palline di gelato in quel periodo per dieci pfennig l'una.



Link originale:

http://www.general-anzeiger-bonn.de/bonn/Arrivederci-im-Museum-article32069.html

Altre foto (da Internet o private dei coniugi Dall'Asta):




Foto di un dépliant del museo con la segnalazione dell'insegna della gelateria Dall'Asta


NUOVO BLOG DI GIANCARLO SORAVIA

Gentili lettori ,    sono lieto di annunciare l’apertura del mio nuovo Blog intitolato:   “Raccolta Articoli di Giancarlo Soravia sulla Dife...