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martedì 19 maggio 2020

ALDO DALL'ASTA “MARZER”, ERBORISTA ED ESOTERISTA CADORINO



Da molto tempo desideravo ricordare il mio amico, vicino di casa e compagno di istituto (Scuole Medie Cavanis di Borca di Cadore nel 1949) Aldo Dall'Asta “Marzer”. Lo avevo rivisto con grande piacere a Venas dopo il suo rientro al paese natale, avendo egli trascorso gran parte della vita in Germania.

Finalmente ho preso il tempo per farlo, e ci sono riuscito grazie ad Alberto Toscani, comune amico di Aldo e mio, che nella festa di Ferragosto 2018 a Venas presentò, su richiesta dei familiari di Aldo, un CD contenente i suoi manoscritti di erboristeria, digitalizzati da Elena Maierotti.

Da questo CD ho estratto la biografia di Aldo, redatta dallo stesso Alberto Toscani e, debitamente autorizzato dallo stesso, qui la presento, assieme ad alcune foto tratte dai manoscritti stessi.

BIOGRAFIA DI ALDO DALL'ASTA (di Alberto Toscani)

Aldo Dall’Asta [Marzer] nasce il 5 luglio 1935 a Venas dove frequenta le scuole elementari per poi passare, nel dopoguerra, alle medie gestite dai Cavanis al Dolomiti tra Borca e S. Vito. Subito dopo, a causa delle condizioni economiche di gran parte delle famiglie in quel periodo, è costretto a trovarsi un lavoro e, riprendendo una tradizione di emigrazione stagionale risalente alla fine dell'Ottocento, parte per la Germania dove d'estate esercita il mestiere di gelatiere alle dipendenze per poi, nel periodo invernale, lavorare a Venas in una piccola fabbrica d'occhiali succursale della Safilo. Comincia così a studiare la lingua tedesca, a parlarla e scriverla sino a diventarne un buon conoscitore. A vent'anni compie il servizio militare conseguendo le funzioni di provetto telegrafista per cui verrà richiamato per sei mesi a 26 anni col grado di sottotenente. Nel 1962 si trasferisce a Dahn in Germania dove lavora nella gelateria dello zio. Nel 1964 si sposta in un locale di tedeschi che inizialmente è più una birreria, ma assumerà poi una funzione di gelateria. Nel 1966 si sposa con Luciana Ponte da cui avrà due figli e nel 1973 lo zio Mario gli cede la gelateria a Ludwigshafen am Rhein, attività che condurrà con la famiglia sino al 1996. Già precedentemente e per lungo tempo si presta ad aiutare il sindacato in difesa degli interessi dei lavoratori italiani, soprattutto meridionali, con difficoltà con la lingua, in varie cause. Dal matrimonio in poi, Aldo rimane per tutto l'anno in Germania e, nel periodo di chiusura della gelateria, utilizza il tempo libero per approfondire, seguendo i suoi interessi, le conoscenze culturali e lo studio delle lingue per cui, a parte il tedesco diventato quasi madrelingua, pratica l'nglese, il francese ed anche il russo. In particolare è attirato dalla storia, cultura e religione ebraica per cui comincia a studiarne la lingua soprattutto del periodo medievale. La sete di sapere lo spinge sempre di più verso la conoscenza del mondo ebraico e comincia a frequentare un ebreo tedesco di nome Philipp che gestisce un'attività commerciale davanti alla sinagoga della vicina città di Mannheim. Subito dall'inizio, per non complicare l'approccio, Aldo si era presentato come un tedesco di nome Josef, nome e nazionalità che continuerà ad utilizzare. L'amico Philipp, presso cui Aldo si reca settimanalmente, gli presenta diversi frequentatori della sinagoga, fra cui anche un rabbino. L' amicizia con il rabbino desta vieppiù l' interesse di Aldo per le varie espressioni della cultura ebraica ed anche per le sue manifestazioni "esoteriche", mistiche come la Kabbalah. Il rabbino gli chiede di tradurre in tedesco un testo ebraico medioevale riguardante tali argomenti. Per circa trent'anni Aldo svolge queste ricerche approfondendo le sue conoscenze in merito. Frutto di questo lavoro sono sei volumi manoscritti di studi Kabbalistici. Nel 1996 cessa l'attività in Germania e, anche per motivi di salute, si ritira a Venas. Pur continuando il suo interesse verso la cultura ebraica, ora Aldo sembra riemergersi nella natura ritrovando una dimensione che aveva vissuto da bambino e fanciullo. Compie lunghe passeggiate alzandosi prima del sorgere del sole per rifugiarsi nel bosco e nei prati e contemplare il risveglio della natura. Frutto di queste escursioni, dell'apprendimento su libri, erbari per meglio conoscere la botanica, della rivisitazione di leggende, del ricorso a citazioni di classici, della tradizione indiana e orientale, delle conoscenze della tradizione ebraica sono i due manoscritti "Le mie erbe". Aldo unisce alle sue eclettiche conoscenze la sua abilità di disegnatore illustrando le pagine con disegni e figure. Aldo muore il 17 gennaio 2015 e viene cremato senza alcun rito per sua volontà. Non avrebbe voluto esternare i risultati dei suoi lavori, ma i familiari e gli amici ne vogliono presentare una parte per ricordare la sua memoria.








ALCUNE FOTO TRATTE DAI DUE MANOSCRITTI DI ERBORISTERIA DI ALDO DALL'ASTA





UNA FOTO TRATTA DAI SEI MANOSCRITTI DI STUDI KABBALISTICI DI ALDO DALL'ASTA


FOTO DI ALDO DALL'ASTA





Giancarlo Soravia

Venas di Cadore, 20 maggio 2020


PARTE SECONDA

RISFOGLIANDO L'ERBARIO di
ALDO DALL'ASTA 
(Dei due manoscritti (224 foto del primo volume e 149 del secondo) verranno qui pubblicate alcune foto ritenute rappresentative dell'intero lavoro artistico di Aldo Dall'Asta, con la conversione in testo della descrizione originale e con eventuali annotazioni.)

Foto N. 196 dal CD/1
Titolo: "Tele de talaràn e calidin del camin"

Tele de talaràn e calìdin del camin (dialetto cadorino) [Tele di ragno e fuliggine del camino]


Sebbene la fuliggine dei nostri camini mischiata alla tela di ragno abbia effetto emostatico e antisettico, la migliore è quella ricavata dalla combustione di ginepro, timo ed altre piante medicinali. Aggiungendo olio di rose serve a lenire il mal d'orecchi, basta introdurne alcune gocce due volte al giorno. Il nerofumo ricavato bruciando burro in lampada, aiuta gli occhi ammalati. Anche i ragni schiacciati e posti sulla fronte in una garza curano la febbre terzana. Vecchie ricette contadine! 



Foto N. 152 dal CD/1
Titolo: "Melissa Officinalis"


Melissa Officinalis

Avicenna raccomandava la melissa a chi soffriva di malinconia oppure di nervosismo. Tisana calmante: 5g di foglie fresche e 5g di foglie secche. Mettere la melissa in acqua bollente e dopo 15 minuti filtrare e addolcire col miele. Assumerla la sera. Infuso contro il nervosismo: 20 foglie in un litro di acqua, far riposare per 5 minuti, filtrare a prendere tre tazze al giorno: a digiuno il mattino, dopo pranzo e mezz'ora prima di coricarsi. Liquore per indigestioni: 60g foglie fresche di melissa, 30g foglie fresche d'assenzio per un litro di acquavite, macerare per un mese, filtrare a conservare in bottiglia. In caso di capogiri, attacchi di cuore o indigestioni, intingere zollette di zucchero da sciogliere in bocca. Dosi abbondanti abbassano la pressione.

Foto N. 17 dal CD/1
Titolo: "Colchico autunnale"
Colchico autunnale

Quando Medea volle ringiovanire II padre di suo marito Giasone, preparò una pozione magica misteriosa. Per nove notti girò per i boschi e monti a raccogliere erbe. Dopo aver preparato la pozione, alcune gocce caddero sul terreno, facendo nascere questa pianta pericoIosa. Nella notte di Valpurga precedente il primo maggio, quando le streghe danzano ai crocevia, si raccolgono le punte della pianta che servono da veleno per uomini e bestie. Nota: a maggio quasi tutte le foglie sono spuntate come se fossero rosicchiate! Il fatto che il fiore esca dalla terra in autunno, quando non ci sono più foglie, ha sempre acceso la fantasia della gente, fino a dare nomi strani a questa pianta. In alcune regioni al nord delle Alpi è detta "vergine nuda" o "vergine senza genitori" o "figlia di nessuno". Nel tardo Medioevo, il colchico veniva usato per un presunto rinvigorimento della potenza sessuale. Oggi, dai semi e bulbi, si ricavano prodotti antipiretici contro artrosi e gotta. Se usato in modo sbagliato il colchico può portare alla morte, anche dopo una settimana dall'ingestione.
 


Foto N. 154 dal CD/1
Titolo: "Tussilago farfara"


Tussilago farfara

Questo fiore compare molto prima delle foglie, le quali compaiono quando i capolini si disperdono col vento per inseminarsi. Le foglie unfine si seccano e spariscono col rispuntare dei fiori in primavera. Disseccate e mescolate a quelle dell'ippocastano e del verbasco sono un sostituto del tabacco che fumato, ha un effetto calmante sull'asma. Infuso per fumatori: per alleviare la infiammazione bronchiale si prendano 35 g di fiori di farfara, 30g di petali di rosolaccio (papavero), 35g di fiori di verbasco e 400g d'acqua. Versare le erbe in acqua bollente e dopo 20 minuti filtrare e berne due tazze al giorno lontano dai pasti. Uso esterno contro l'infiammazione della pelle e delle mucose esterne delle zone intime: 6g di foglie per 100g d'acqua per lavaggi e compresse da posare sulla pelle.

La nota a matita in fondo recita: Il nome di questa pianta, lo imparai all’età di sei anni, dalla maestra Ines Soravia. Lo stesso capitò anche al sottoscritto, che fece la prima elementare (nel 1944) con la indimenticabile maestra Ines.


Foto N. 8 dal CD/2
Titoli: "Aruncus dioicus - Silene vulgaris - Cicerbita alpina"


Notare i nomi dialettali cadorini riportati a matita: Spàris salvarego - S-ciopetìn - Radicio de monte

Foto N. 38 dal CD/1
Titoli: "Larix decidua - Abies alba - Pinus mugo - Pinus sylvestris - Picea abies"
 Notare i nomi dialettali cadorini riportati a matita: Laris - Avedin - Barancio - Pin - Peẑuó

Foto N. 166 dal CD/1
Titoli: "Digitalis lanata - Digitalis lutea - Aconitum vulparia - Lilium bulbuferum"
 Notare i nomi dialettali cadorini riportati a matita: Dedàl peloso - Dedàl dal - Luparia - Dél ros











NUOVO BLOG DI GIANCARLO SORAVIA

Gentili lettori ,    sono lieto di annunciare l’apertura del mio nuovo Blog intitolato:   “Raccolta Articoli di Giancarlo Soravia sulla Dife...